11 aprile 2014

Amore, tradimento e durata delle relazioni






"L'amore è un castigo. Ci punisce per non aver saputo stare soli".
   M. YOURCENAR.

"Finché dura, l'amore è in bilico sull'orlo della sconfitta".
   Z. BAUMAN.

Penso sia lecito chiedersi se, come tutte le cose umane, l'amore ha un suo inizio e un suo termine.
Nel bel mezzo - speriamo che accada (se accade) qualcosa di molto interessante...

So che per molti, me per prima, questa non è una cosa facile da accettare e condividere.
Chiunque di noi abbia detto "consapevolmente" ti amo, ha sperato almeno un attimo che fosse per sempre. Come negarlo?
Ma se non è andata (per molti o per tutti) così?!

Basterebbe guardare il mondo di oggi, che lo rispecchia (a volte irrispettosamente) come cartina al tornasole.
Vorrei qui rimandarci all'eterna sfida: può l'amore romantico durare?
A che costo? Fino a che punto?
E' possibile guardare nella stessa direzione? Giocare lo stesso gioco?
E non restare massacrati (vittime o carnefici è 'quasi' la stessa cosa) dall'incastro della trama relazionale?
Sconfinata è la letteratura, le poesie, i romanzi, i racconti, i film, le canzoni e via andare.
Tutti abbiamo i nostri precisi riferimenti amorologhi... perfino cari amici che hanno ascoltato i nostri "drammatici" e minuziosi (ossessivi, ammettiamolo) racconti.
Ma che a nulla sono serviti quando l'amore ci si è spento miseramente sotto gli occhi.

Superati lutti, affanni, patimenti, rimorsi, rancori, rimpianti e i raffinati quanto vani forse resta ancora qualcosa da fare-da dire-da rifare... si ricomincia, come è normale e auspicabile che sia.

Nuovi vie, nuovi amori, nuove possibilità e il sacrosanto diritto di essere felici possono ancora esistere.
Talvolta troppo presi dal narcisismo estetico di SelfieWhatsApp o pollicini su Fb, deleghiamo al caso l'impegno sulla relazione. Relazione che non può rimanere confinata nel pur auspicabile romanticismo a modalità casual-spontanea. Una cosa è l'innamoramento, altra cosa è l'amore.
Non possiamo vivere sempre sull'otto-volante dei primi (meravigliosi quanto si vuole) mesi degli inizi.
E a un certo punto si rende necessario atterrare (si spera senza schiantarsi) nella routine degli affanni quotidiani.

Saper dire basta, chiudere, uscire da relazioni mortificanti e mortifere è una necessità, talvolta (in casi purtroppo estremi) anche un modo di salvarsi la pelle e la vita.

Restare insieme, non tradirsi, non trovare comode e plateali vie di fuga è un valore aggiunto della persona, della coppia e direi anche della personalità. Difficile. Difficile, ma possibile.
Ogni partner ha una parte di responsabilità di quello che avviene in un rapporto. SEMPRE.
Impegno, partecipazione, rispetto dell'Altro per quello che è e non per quello che il nostro immaginario (infantile, egoistico, narciso) si attende di trovare a disposizione.

Chiarezza, responsabilità. Sì. Curiosi e attenti, concentrati, disponibili a veder cambiare la relazione insieme a chi con noi ne condivide il senso, le fatiche, le gioie, la progettualità. Possibile se i conti con le famiglie d'origine si sono pareggiati abbastanza: se il nostro senso di autonomia e sopravvivenza non sono rimasti incagliati a vita nelle trappole dei copioni edipici. Chiusi dietro vetusti sipari, mai risolti.

Liberi finalmente di non recitare, liberi di esistere, qui e ora!





Approfondimenti:

BAUMAN Z., (2003), Amore liquido. Sulla fragilità dei legami affettivi, tr. it. Laterza, Bari, 2004.

CLEMENT U., Terapia sessuale sistemica.
Raffaello Cortina Editore, Milano, 2010.

YOURCENAR M., "Romanzi e racconti". In Opere, vol. I, Bompiani, Milano, 2005.

TELFENER U., Gli amori briciola - Quando le relazioni sono asciutte. 
Ed. Ma.Gi., Roma, 2013.




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