18 aprile 2014

Sempre c'è un domani





Sempre c’è un domani
e la vita ci da un’altra possibilità per fare le cose bene.

Ma se mi sbagliassi
e oggi fosse tutto ciò che ci rimane,
mi piacerebbe dirti quanto ti amo,
che mai ti dimenticherò.

Gabriel Garcia Marquez (1927-2014)






17 aprile 2014

Quando la relazione può curare


"Personalità e identità sono come coordinate nella piantina di una città tracciate dall'intersecarsi delle nostre amicizie. Sappiamo chi e cosa siamo grazie ai punti di riferimento delle persone che amiamo, e dei motivi per cui le amiamo".

Gregory David Roberts.



11 aprile 2014

Amore, tradimento e durata delle relazioni






"L'amore è un castigo. Ci punisce per non aver saputo stare soli".
   M. YOURCENAR.

"Finché dura, l'amore è in bilico sull'orlo della sconfitta".
   Z. BAUMAN.

Penso sia lecito chiedersi se, come tutte le cose umane, l'amore ha un suo inizio e un suo termine.
Nel bel mezzo - speriamo che accada (se accade) qualcosa di molto interessante...

So che per molti, me per prima, questa non è una cosa facile da accettare e condividere.
Chiunque di noi abbia detto "consapevolmente" ti amo, ha sperato almeno un attimo che fosse per sempre. Come negarlo?
Ma se non è andata (per molti o per tutti) così?!

Basterebbe guardare il mondo di oggi, che lo rispecchia (a volte irrispettosamente) come cartina al tornasole.
Vorrei qui rimandarci all'eterna sfida: può l'amore romantico durare?
A che costo? Fino a che punto?
E' possibile guardare nella stessa direzione? Giocare lo stesso gioco?
E non restare massacrati (vittime o carnefici è 'quasi' la stessa cosa) dall'incastro della trama relazionale?
Sconfinata è la letteratura, le poesie, i romanzi, i racconti, i film, le canzoni e via andare.
Tutti abbiamo i nostri precisi riferimenti amorologhi... perfino cari amici che hanno ascoltato i nostri "drammatici" e minuziosi (ossessivi, ammettiamolo) racconti.
Ma che a nulla sono serviti quando l'amore ci si è spento miseramente sotto gli occhi.

Superati lutti, affanni, patimenti, rimorsi, rancori, rimpianti e i raffinati quanto vani forse resta ancora qualcosa da fare-da dire-da rifare... si ricomincia, come è normale e auspicabile che sia.

Nuovi vie, nuovi amori, nuove possibilità e il sacrosanto diritto di essere felici possono ancora esistere.
Talvolta troppo presi dal narcisismo estetico di SelfieWhatsApp o pollicini su Fb, deleghiamo al caso l'impegno sulla relazione. Relazione che non può rimanere confinata nel pur auspicabile romanticismo a modalità casual-spontanea. Una cosa è l'innamoramento, altra cosa è l'amore.
Non possiamo vivere sempre sull'otto-volante dei primi (meravigliosi quanto si vuole) mesi degli inizi.
E a un certo punto si rende necessario atterrare (si spera senza schiantarsi) nella routine degli affanni quotidiani.

Saper dire basta, chiudere, uscire da relazioni mortificanti e mortifere è una necessità, talvolta (in casi purtroppo estremi) anche un modo di salvarsi la pelle e la vita.

Restare insieme, non tradirsi, non trovare comode e plateali vie di fuga è un valore aggiunto della persona, della coppia e direi anche della personalità. Difficile. Difficile, ma possibile.
Ogni partner ha una parte di responsabilità di quello che avviene in un rapporto. SEMPRE.
Impegno, partecipazione, rispetto dell'Altro per quello che è e non per quello che il nostro immaginario (infantile, egoistico, narciso) si attende di trovare a disposizione.

Chiarezza, responsabilità. Sì. Curiosi e attenti, concentrati, disponibili a veder cambiare la relazione insieme a chi con noi ne condivide il senso, le fatiche, le gioie, la progettualità. Possibile se i conti con le famiglie d'origine si sono pareggiati abbastanza: se il nostro senso di autonomia e sopravvivenza non sono rimasti incagliati a vita nelle trappole dei copioni edipici. Chiusi dietro vetusti sipari, mai risolti.

Liberi finalmente di non recitare, liberi di esistere, qui e ora!





Approfondimenti:

BAUMAN Z., (2003), Amore liquido. Sulla fragilità dei legami affettivi, tr. it. Laterza, Bari, 2004.

CLEMENT U., Terapia sessuale sistemica.
Raffaello Cortina Editore, Milano, 2010.

YOURCENAR M., "Romanzi e racconti". In Opere, vol. I, Bompiani, Milano, 2005.

TELFENER U., Gli amori briciola - Quando le relazioni sono asciutte. 
Ed. Ma.Gi., Roma, 2013.




5 aprile 2014

“When I loved myself enough”

QUANDO HO COMINCIATO AD AMARMI DAVVERO





Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito com'è imbarazzante aver voluto imporre a qualcuno i miei desideri, pur sapendo che i tempi non erano maturi e la persona non era pronta, anche se quella persona ero io.
Oggi so che questo si chiama rispetto.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di desiderare un'altra vita e mi sono accorto che tutto ciò che mi circonda è un invito a crescere.
Oggi so che questo si chiama maturità.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito di trovarmi sempre ed in ogni occasione al posto giusto nel momento giusto e che tutto quello che succede va bene. Da allora ho potuto stare tranquillo.
Oggi so che questo si chiama stare in pace con se stessi.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di privarmi del mio tempo libero e di concepire progetti grandiosi per il futuro.
Oggi faccio solo ciò che mi procura gioia e divertimento, ciò che amo e che mi fa ridere, a modo mio e con i miei ritmi.
Oggi so che questo si chiama sincerità.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono liberato di tutto ciò che non mi faceva del bene: persone, cose, situazioni e tutto ciò che mi tirava verso il basso allontanandomi da me stesso.
All'inizio lo chiamavo "sano egoismo", ma oggi so che questo è amore di sé.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di voler avere sempre ragione. E cosi ho commesso meno errori.
Oggi mi sono reso conto che questo si chiama semplicità.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono rifiutato di vivere nel passato e di preoccuparmi del mio futuro. Ora vivo di più nel momento presente, in cui tutto ha un luogo.
E' la mia condizione di vita quotidiana e la chiamo perfezione.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono reso conto che il mio pensiero può rendermi miserabile e malato. Ma quando ho chiamato a raccolta le energie del mio cuore, l'intelletto è diventato un compagno importante.
Oggi a questa unione do il nome di saggezza interiore.

Non dobbiamo continuare a temere i contrasti, i conflitti e i problemi con noi stessi e con gli altri perché perfino le stelle, a volte, si scontrano fra loro dando origine a nuovi mondi.

Oggi so che tutto questo è la vita.





When I loved myself enough

(Kim e Alison McMillen, 2001)