18 aprile 2013

Punti di vista



"Lo psichiatra è un tizio che vi fa un sacco di domande costose che vostra moglie vi fa gratis".

(W. Allen)

15 aprile 2013

L'esattezza


"Nel rendere conto della densità e continuità del mondo che ci circonda, il linguaggio si rivela lacunoso, frammentario, dice sempre qualcosa in meno rispetto alla totalità dell'esperibile".

(Calvino I., Lezioni Americane. Sei proposte per il nuovo millennio. Garzanti, Milano, 1988).

12 aprile 2013

Come un invito al movimento



[...] the nature of meaning, pattern, redundancy, information and like, depend upon where we sit [...] the only possible source of new patterns is noise [...]

[...] la natura del significato, del modello, della ridondanza, dell'informazione e simili, dipende dalla posizione [...] l'unica fonte possibile di nuovi modelli è il rumore [...]



(G. Bateson)

Un invito a cambiare posizione, a guardare il mondo da un altro punto di vista, disponibili ad accogliere (e non a rifiutare) il rumore che può provenire dal cambiamento ... o il cambiamento che può provenire dal rumore. Cambiare posizione in maniera ricorsiva, nella spirale che senza un prima e un dopo, riflette i flussi e le ridondanze della conoscenza. Aperti all'esplorazione, alle cadute, agli errori: come risorsa preziosa per la creazioni di nuovi modi di stare al mondo e di viverne l'esperienza.

Approfondimenti:


Bateson G., Verso un'ecologia della mente. Adelphi, Milano. 1977.

Bateson G., Mente e natura. Adelphi, Milano. 1984.

8 aprile 2013

Attaccamento



"L'esperienza di affetto è il germoglio da cui finalmente la mentalizzazione può svilupparsi".

La capacità di mentalizzazione riguarda la capacità di vedere se stessi e le altre persone in termini di stati mentali (sentimenti, convinzioni, intenzioni e desideri) e di pensare ai propri e altrui comportamenti in termini di stati mentali, attraverso un processo che viene normalmente definito riflessione.

La capacità riflessiva (o mentalizzazione) è la concezione che l'individuo ha dei sentimenti, delle attitudini, delle speranze, delle intenzioni e delle modalità di comprensione dell'altro.

La mentalizzazione avviene attraverso l'esperienza che il bambino fa di quanto i propri stati mentali siano stati capiti e pensati grazie a intenzioni cariche di affetto con il genitore.

Uno sguardo tranquillo, un sorriso, un tono di voce adeguato comunicano che 'sappiamo' quanto sta accadendo e che soprattutto ne teniamo sotto controllo gli effetti.

In questo modo le esperienze angosciose del bambino possono diventare tollerabili e l'esperienza (relazionale, emotiva e sensoriale) viene dotata di senso.

Il genitore (o il caregiver) che non riesce a pensare all'esperienza mentale del bambino, priva quest'ultimo della base per lo sviluppo di un coerente e integrato senso del Sé.

La mentalizzazione è un'attività: è vedere se stessi dal di fuori e gli altri dal di dentro.

E' avere la mente dell'altro nella mia mente.

Approfondimenti:

Fonagy P., Targhet M., Attaccamento e funzione riflessiva, Raffaello Cortina. Milano, 2001.


7 aprile 2013

Archetipi



"Gli archetipi sono come i letti dei fiumi abbandonati dall'acqua, che però possono nuovamente accoglierla dopo un certo tempo. Un archetipo è simile a una gola di montagna in cui la corrente della vita si sia lungamente riversata: quanto più ha scavato questo letto, quanto più ha conservato questa direzione, tanto più è probabile che, presto o tardi, essa vi ritorni".

(C. G. Jung, Aspetti del dramma contemporaneo, 1945)