17 ottobre 2014

Sull'illusione d'influenzare gli altri



"Se un bambino cresce bene, come può la madre non illudersi di esserne responsabile? Come è possibile che un terapeuta non si senta orgoglioso quando il cliente migliora? Come può un giudice non sentirsi responsabile quando un criminale si pente (o quando si ritrova nuovamente davanti al sistema giudiziario dopo aver ricevuto una pena leggera)? 

L'illusione d'influenzare gli altri è un credo essenziale della vita di relazione."

(G. Cecchin, G. Lane, W. A. Ray, Verità e pregiudizi. Un approccio sistemico alla psicoterapia. Raffaello Cortina Editore. Milano. 1997).





Ricordando Gianfranco Cecchin, a dieci anni dalla scomparsa 
(Nogarole Vicentino 1932 - Brescia 2004)




10 ottobre 2014

I giusti





I giusti 

Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire.

Chi è contento che sulla terra esista la musica.

Chi scopre con piacere una etimologia.

Due impiegati che in un caffè del sud giocano in silenzio agli scacchi.

Il ceramista che premedita un colore e una forma.

Il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace.

Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.

Chi accarezza un animale addormentato.

Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.

Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.

Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.

Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.


"La cifra", Jorge Luis Borges, 1981.



6 ottobre 2014

Può l'amore bastare a se stesso?


Forse hai ragione tu e sarebbe stupido tentare. Ma almeno, questo sì almeno, vorrei rivederti. Sia quel che sia, noi staremo insieme in qualche modo, e troveremo la gioia. Non importa se di giorno o di notte, d’estate o d’autunno, in un paese sconosciuto, in una casa disadorna, in una squallida locanda. 

Mi basterà averti vicina. 

Io non starò qui ad ascoltare - ti prometto - gli scricchiolii misteriosi del tetto, né guarderò le nubi, né darò retta alle musiche o al vento. Rinuncerò a queste cose inutili, che pure io amo. 

Avrò pazienza se non capirai ciò che ti dico, se parlerai di fatti a me strani, se ti lamenterai dei vestiti vecchi e dei soldi. Non ci saranno la cosiddetta poesia, le comuni speranze, le mestizie così amiche all'amore. 

Ma io ti avrò vicina.

E riusciremo, vedrai, a essere abbastanza felici, con molta semplicità, uomo con donna solamente, come suole accadere in ogni parte del mondo.

Ma tu - adesso ci penso - sei troppo lontana, centinaia e centinaia di chilometri difficili a valicare. Tu sei dentro a una vita che ignoro, e gli altri uomini ti sono accanto, a cui probabilmente sorridi, come a me nei tempi passati. 

Ed è bastato poco tempo perché ti dimenticassi di me. Probabilmente non riesci più a ricordare il mio nome. Io sono ormai uscito da te, confuso fra le innumerevoli ombre. Eppure non so pensare che a te, e mi piace dirti queste cose.

Dino Buzzati




1 ottobre 2014

Matrimonio in vista?


In relazione al conflitto matrimoniale, emerge in entrambi i partner un disturbo di fondo che è analogo e viene esternato in ruoli diversi. I partners con disturbi analoghi s'incoraggiano a vicenda nel loro comportamento patologico e attuano un'intesa inconscia, cioè una collusione. Ognuno dei due spera che l'altro lo liberi dal conflitto di fondo. 

(Willi Jurg) 




Approfondimenti:

Willi J., (1975), La collusione di coppia. Franco Angeli, Milano, 1987.