Innamorato d’una, innamorato
per tutti i balli da maggio a settembre,
per tutti i balli di lunga luna,
col grammofono sghembo su due pietre,
e una guancia bruna che s’accalda
e si difende dietro la duna…
Ce n’è voluto di favole e versi,
e frodi di guerra malvagia!
Andavano le amiche sottobraccio,
serie e bambine sul filo di spiaggia:
due cosí serie per una che rise,
guastandosi una ciocca con le dita.
Un nastro rosso caduto nel mare
cerco e non trovo da quella volta,
e una canzone che nessuno ascolta
mi s’è messa nel capo a cantare,
e sulla sabbia non scrivo che un volto:
innamorato, dunque, innamorato…
Gesualdo Bufalino
da "La festa breve", in "Gesualdo Bufalino, L'amaro miele"
ed. Einaudi, 1996.
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