26 febbraio 2013

Le cose - Elogio dell'ombra



Le monete, il bastone, il portachiavi,
la pronta serratura, i tardi appunti
che non potranno leggere i miei scarsi
giorni, le carte da gioco e gli scacchi,
un libro e tra le pagine appassite
la viola, monumento di una sera
di certo inobliabile e obliata,
il rosso specchio a occidente in cui arde
illusoria un'aurora. Quante cose,
atlanti, lime, soglie, coppe, chiodi,
ci servono come taciti schiavi,
senza sguardo, stranamente segrete!
Dureranno in più in là del nostro oblio;
non sapran mai che ce ne siamo andati.

(Elogio de la sombra - Poemas de Jorge Luis Borges, 1969).

Di quante cose è fatta la nostra vita?
E di quante abbiamo veramente bisogno?
Esse spesso ci parlano di noi.
Della loro (e nostra) futile esistenza, segnano il passo.
Celebrano di quale e quanta vacuità potremmo fare a meno.
Se solo riuscissimo ad accettare la finitezza del nostro cammino.

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